Quando il presidente francese, Mitterand, nel 1979, visitò il museo appena aperto con le statue dei guerrieri cinesi in terracotta, esclamo': "Ma questa è l'ottava meraviglia!". Oggi i cinesi raccontano felici questo aneddoto, fieri della loro "miniera" ricca di eccezionali reperti archeologici.
Arriviamo a Xian (si pronuncia "Scian") che è ormai buio. Il freddo non è da meno, rispetto a Pechino e, nel pulman che dall'aeroporto ci trasporta verso la città, provoca un appannamento generale dei finestrini, tanto che quasi non riusciamo a vedere nulla. Grandi vialoni e svincoli autostradali illuminati a giorno ci fanno capire che qui il turismo è una risorsa e viene gestito in modo industriale.
La visita di Piazza Tien'anmen è stata senz'altro uno dei momenti più emozionanti di tutto il viaggio. Questa piazza, che dicono essere la più grande del mondo - 800 metri per 500 - ha visto alcuni dei momenti più significativi ed anche più tragici della storia del '900.
Forse per la stanchezza del viaggio, appena terminato, forse per il freddo pungente di una giornata grigia, fatto sta che questo tempio non ci ha impressionato, nonostante venga ritenuto uno dei templi piu' belli di Pechino.
Il nostro viaggio cinese inizia a Pechino (Beijin), dopo un viaggio di circa 12 ore. E' il 27 dicembre 2008, mattino. A Pechino si sono da poco concluse le Olimpiadi e ancora in aeroporto incombono i messaggi di benvenuto.
Da molto tempo volevamo andare in Cina, ma per un motivo o per l'altro non c'eravamo mai riusciti. Dopo aver visitato quasi tutto il sud-est asiatico, pero', non potevamo aspettare ancora, quindi, finalmente, ci siamo arrivati.